In Germania uno scienziato lancia una tesi provocatoria per rileggere le cronache della storia dei dischi volanti e degli extra terrestri. Si tratta del fisico Johannes Fiebag, noto ai lettori italiani per il suo libri "GLI ALIENI"(edizione Mediterranee) ma autore all'estero di molti altri interessantissimi volumi. Fiebag è convinto che la realtà sia solo un'illusione e che "quello che percepiamo con i nostri cinque sensi è solo una copia, una riproduzione della realtà; anche di questo il nostro cervello capta solo una piccola parte: nel campo sensoriale ottico, acustico e tattile, appunto. Quante cose sfuggono alle limitate capacità della vista, dell'udito e del tatto umani".
Lo studioso tedesco ipotizza che noi un giorno potremmo creare degli esseri umani (clonazione) le cui impressioni e conoscenze sarebbero costruite integralmente ed artificialmente da noi. "Noi potremmo inserire nei corpi di queste cavie un dispositivo a trappola, che impedisca loro di scoprirne la presenza; e potremmo, al contempo, assistere agli inutili sforzi che faranno per escogitare concetti filosofici e fedi religiosi nonché al loro fatale fallimento. Lasceremo anche esercitare le scienza, ma solo entro certi limiti che concederemo loro. E talvolta ci divertiremo a spuntare nel loro mondo: come figure senza rilievo, come divinità o come pietre inanimate posate ai margini della loro strada". E a questo punto Fiebag si domanda: "e se fosse il nostro, di mondo, una realtà virtuale? E se quanto è stato ipotizzato sopra fosse quello che gli alieni stanno facendo con noi?".
La tesi è strabiliante, affascina ed inquieta al tempo stesso. Se una civiltà superevoluta ci ha creato potrebbe aver benissimo predisposto le cose in maniera tale che noi si possa soltanto intuirne la presenza, ma non scoprirne la vera natura. E, in effetti, cosa veramente sappiamo degli alieni? Ben poco. Ma, aggiunge Fiebag, sappiamo che "una cultura interstellare avrebbe bisogni di cinque o sei milioni di anni per colonizzare l'intera Via Lattea. E non sembri molto, anzi è il tempo più breve che si possa calcolare per un'impresa del genere: basti pensare che la Terra esiste da quasi cinque miliardi di anni. Ne ha impiegato di tempo, dunque, per arrivare all'attuale livello di civiltà, progresso e cultura. Questa civiltà di creatori potrebbe aver raggiunto un grado di evoluzione molto più alto del nostro. Se confrontiamo quello che vediamo - cioè il fenomeno UFO in tutti i suoi aspetti - con tutto quello che sappiamo e cominciamo a intuire sull'intelligenza e la coscienza umana, sull'intelligenza e la coscienza artificiali, sulla realtà del mondo e la realtà virtuale, allora a poco a poco tutti i pezzi confusi del puzzle andrebbero al loro posto. Le apparizioni di UFO, di Madonne, di "Bigfoot", di aeronavi che si dissolvono, di navicelle spaziali che precipitano; i cadaveri di extraterrestri che vengono occultati, i feti per metà umani e per metà alieni che vengono prelevati dal ventre di donne in avanzate stato di gravidanza; essi sono aventi tutti in ugual modo "reali" ed "irreali", esattamente come lo è nel suo insieme la nostra realtà terrestre.